Martedì 19 marzo presso lo SBF il prof. Mordechai Aviam ha tenuto una conferenza dal titolo "New archaeological discoveries from Roman and Byzantine Galilee".
Il prof. Aviam, direttore del Kinneret Institute for Galilean Archaeology, membro del Land of Israel Studies e del Kinneret College on the Sea of Galilee, ha illustrato alcune delle scoperte emerse negli ultimi anni nei progetti da lui diretti in Galilea.
A Tel Rekhesh, sito scoperto da una spedizione giapponese di ricercatori interessati all'Età del Ferro, sono stati rinvenuti nel 2016 reperti e edifici di una fattoria del I-II sec., e in particolare un edificio quadrato con banchi bugnati e basi di colonne; probabilmente una sinagoga privata di un villaggio rurale, una particolarità rispetto alle altre sinagoghe rinvenute nella zona, collocate in centri urbani.
A el-Araj gli scavi del 2016 sulla sponda nord del lago hanno portato alla luce un monastero bizantino con mosaico a tessere dorate, e sotto il pavimento, uno strato del periodo romano con interessanti reperti e in particolare un mosaico bianco e nero e mattoni forati tipici delle terme romane; il rinvenimento di altre costruzioni a 30 m. dal centro ha confermato l'esistenza di un grande centro urbano. Il sito ha rivelato di possedere le caratteristiche per essere identificato con Betsaida Julia, in alternativa ad altri due luoghi ipotizzati dai ricercatori, el-Mesydiah e et-Tell.
Nell'ambito del progetto di ricerca sulla Galilea cristiana condotto con il prof. Ashkenazi, nel 2017 in Galilea occidentale sono state rinvenute 5 chiese bizantine in quatto piccoli villaggi rurali.
A Kh. Karkara 2 chiese del V sec. con grandi iscrizioni a mosaico, tra cui uno con il nome della donatrice Sōsann.
A Kh. Eirav una chiesa con un'iscrizione in tabula ansata di oltre 5 m. riportante il nome del vescovo Ireneo.
Anche a Kh. Gilon e Kh. Hesheq sono emerse chiese bizantine con iscrizioni.
Le iscrizioni sono gli unici documenti che danno informazioni sul periodo bizantino in questa zona.
Infine a Tel Shikhin vicino a Sefforis, zona sulla quale non si hanno notizie da fonti letterarie per oltre 400 anni dopo la distruzione assira, nel 2018 viene alla luce un centro di produzione di ceramiche e di lucerne, insieme ad elementi architettonici di una sinagoga del II sec. d.C.
Questi ed altri elementi hanno fornito preziose e talvolta uniche informazioni sulla Galilea del periodo romano-bizantino.