Dies Academicus 2021/2022 dello SBF e dell’EBAF

Lunedì 8 novembre, memoria liturgica del beato Giovanni Duns Scoto, si è tenuto presso l’Auditorium “Immacolata” del convento di S. Salvatore, il Dies Academicus dello Studium Biblicum Franciscanum e dell’École Biblique et Archéologique Française, secondo una prassi ormai consolidata di collaborazione tra le due Istituzioni accademiche.

L’anno scorso la prolusione non si era potuta svolgere regolarmente a causa delle restrizioni dovute al COVID-19. La ripresa quest’anno di questo atto accademico è stata il segno di una rinascita della vita, anche accademica, dopo la sospensione di molte attività, dovuta alla pandemia.

Il decano dello SBF, Rosario Pierri, o.f.m. ha dato la parola in apertura al vice-direttore dell’EBAF, Anthony Giambrone, o.p., che sostituiva il direttore, Jean-Jaques Pérennès, che non ha potuto prendere parte all’evento. Quindi il decano dello SBF ha esposto brevemente qualche dato sulla vita accademica dello Studium nell’anno passato.

Il cuore della mattinata è stato l’intervento di S.E.R. Mons. Raymond Ahoua, Vescovo della diocesi di Grand-Bassam (Côte d’Ivoire), che non ha potuto essere presente fisicamente a Gerusalemme, ma era collegato con noi online. Sua Eccellenza ha svolto una lectio magistralis sul tema “L’Église Catholique et la traduction des Saintes Écritures en Afrique”. Dopo l'esposizione Mons. Ahoua ha volentieri risposto alle molte domande suscitate dal suo intervento.

Nella seconda parte della mattinata, dopo un rinfresco nel salone della curia custodiale, il programma è proseguito con la presentazione delle attività accademiche dei due Istituti biblici. Il prof. Giambrone ha ricordato le difficoltà dell’anno accademico scorso, con la didattica a distanza, ma ha anche sottolineato come i lockdown a cui sono stati sottoposti i professori ha favorito la produzione scientifica, di cui ha mostrato i risultati nel campo delle pubblicazioni dell’EBAF.

Il prof. Pierri, invece, dopo la presentazione delle pubblicazioni dei professori dello SBF degli ultimi due anni, ha voluto rendere omaggio a due di loro che nel 2019 hanno compiuto 70 anni, raggiungendo l’emeritato. Si tratta dei professori Tomislav Vuk ed Eugenio Alliata, entrambi frati minori e membri della Fraternità del convento della Flagellazione da molti anni. Il decano ha letto la laudatio del prof. Vuk, il più anziano di qualche mese, e del prof. Alliata, ricordando l’impegno di entrambi nel campo museale, oltre che nell’insegnamento e nella ricerca. Il primo infatti ha fondato la Mostra museale biblico-archeologica permanente della Provincia francescana dei SS. Cirillo e Metodio, nel convento della sua città natale, Cernik, in Croazia. Il secondo è responsabile del nuovo allestimento del Terra Sancta Museum del convento della Flagellazione, opera nella quale sta impegnando i suoi ultimi anni di attività con passione e dedizione. Il decano ha presentato il volume 69 (2019) del Liber Annuus, dedicato al prof. Vuk, e il prof. Alessandro Coniglio, ha illustrato il volume di studi in onore del prof. Alliata, Holy Land: Archaeology on Either Side, curato dallo stesso prof. Coniglio insieme con A. Ricco.

Lectio magistralis di S.E.R. Mons. Raymond Ahoua

Dal sito ufficiale della Piccola Opera della Divina Provvidenza, dalla pagina dell’annucio della sua nomina a Vescovo di Grand-Bassan:

Mons. Raymond Ahoua proviene dalla ‘Piccola opera della Divina Provvidenza’, fondata da San Luigi Orione. È presidente dell’Associazione panafricana degli esegeti cattolici (ACECA).
È nato il 1 maggio 1960 a Bonoua (Costa d’Avorio), ed è stato ordinato sacerdote il 14 luglio 1990. Ha svolto soprattutto incarichi di insegnamento e di formazione in Costa d’Avorio fino al 1999 e, da quell’anno, in Kenya. Nel dicembre 2009 è ritornato in Costa d’Avorio presso lo Scolasticato di Anyama. Mons. Raymond ha sempre coltivato con interesse gli studi: ha frequentato Filosofia a Bologna e Teologia al Seminario maggiore della Costa d’Avorio e presso l’I.C.A.O. (Università cattolica dell’Africa occidentale) di Abidjan; ha conseguito il dottorato in teologia biblica a Nairobi. Ha pubblicato due studi biblici nella prospettiva dell’inculturazione: The community of the thirteen a multi-cultural communit (Paulines, 2006) e The Transference of the Three Mediating Institutions of Salvation from Caiaphas to Jesus:  A Study of Jn 11:45- 54 in the Light of the Akan Myth of the Crossing of a River (Peter Lang, 2008).

- Testo dell'intervento: L’Église Catholique et la traduction des Saintes Écritures en Afrique

- Prospetto sulle traduzioni della Bibbia per nazione e periodo storico
 

Laudatio del Prof. Tomislav Vuk

Padre Tomislav Vuk è nato a Cernik, un bel centro immerso nel verde presso Nova Gradiška, in Croazia, da Ivan e Lucija Vuk (Sertić). Il suo cuore si divide tra Gerusalemme, dove arrivò nel 1976, e Cernik, del quale sente forte il richiamo.

Ci ritorna con piacere, perché è lì che ha allestito presso il convento francescano, nel corso di diversi anni, con un notevole ed encomiabile impegno, la “Mostra museale biblico-archeologica permanente” della Provincia francescana dei SS. Cirillo e Metodio. Tomislav Vuk considera la Mostra la principale opera della sua vita. Dalle sue parole, la Mostra nasce con lo scopo di far conoscere la Bibbia e la Terra Santa a tanti suoi connazionali, ai quali il regime comunista per decenni aveva impedito la libertà di culto, di esprimere la propria fede e di conoscere e studiare la Sacra Scrittura. Quel seme gettato e il lavoro che ne è seguito stanno dando i loro frutti: ogni anno un buon numero di persone, tra le quali studenti di teologia di altre nazioni, visita la “Mostra”, divenuta, come nelle intenzioni dell’ideatore, un umile e incessante contributo all’evangelizzazione.

Parallelamente a questa attività, che lo vede impegnato soprattutto durante l’estate nell’accoglienza e nella guida di questo vero e proprio centro culturale, Vuk partecipa ancora oggi, in Croazia in primo luogo, a conferenze e organizza a sua volta incontri su argomenti biblico-teologici e storico-archeologici destinati sia a specialisti sia a un pubblico più eterogeneo.

La carriera di Vuk presso lo SBF ebbe inizio nell’anno accademico 1985-1986. Esordì con un corso di Accadico tenuto nel primo semestre. Nel quadriennio successivo insegnò Accadico in entrambi i semestri, e così è stato fino al 1998-1999. Dal seguente anno offrì il corso di Accadico ad anni alterni. Allo stesso modo è dal 1990-1991 e dal 1991-1992 che ha insegnato a intervalli biennali “Introduzione generale dell’Antico Testamento” e “Metodologia esegetica dell’Antico Testamento”, quest’ultimo corso tenuto per un certo periodo insieme al compianto P. Alviero Niccacci. Con l’approfondimento degli studi e in risposta ai suoi interessi culturali, maturati anche con l’insegnamento, dall’anno accademico 2009-2010 ha offerto in alternanza a quello precedente, un altro corso introduttivo: “Storia dell’ambiente biblico: Bibbia tra orientalistica e storiografia. Una introduzione”.

È stato eletto Vicedecano (2012-2015) e membro del Senato Accademico della Facoltà (2009-2010). Ha svolto l’ufficio di direttore della biblioteca per 12 anni (1985-1997), ne ha organizzato i processi di conduzione e ha informatizzato per la prima volta la gestione e la catalogazione. Assecondando la sua propensione e bravura in campo informatico, i confratelli dello SBF lo hanno eletto per venti anni Responsabile per l’informatica e i computer (1985-2005).

L’attrazione per l’ambiente e la cultura materiale ha segnato più di ogni altra cosa la sua attività. Questo chiaro orientamento lo si deve proprio alla sua lunga permanenza presso lo SBF. La partecipazione a campagne di scavi al Monte Nebo, sotto la direzione di P. Michele Piccirillo (1977, 1979), al Macheronte, sotto la direzione di P. Virginio Canio Corbo (1978), e diversi soggiorni a Cafarnao, con lo scopo di contribuire allo studio e alla documentazione degli scavi, hanno lasciato la loro traccia nella formazione di Vuk. Ultimamente ha pubblicato il volume Bibbia tra orientalistica e storiografia ed almeno altri tre o quattro libri seguiranno. Ha scritto articoli scientifici e di alta divulgazione; gli sono stati commissionati articoli da testate giornalistiche e ha ricevuto inviti dalla televisione nazionale croata a collaborare alla produzione di servizi sulla Sacra Scrittura e l’ambiente e la storia della Terra Santa.

Lui stesso, e noi ci uniamo a lui, sarà grato in primo luogo a Dio per tutti i doni che gli ha elargito: una famiglia unita e dai principi solidi, la vocazione francescana, qualità per poter affrontare faticosi studi superiori, l’occasione propizia di vivere e lavorare presso lo SBF di Gerusalemme, una volontà granitica nel realizzare i suoi progetti. La nostra gratitudine si estende con affetto agli amati genitori, il signor Ivan Vuk e la signora Lucija Vuk (Sertić), che in cielo con il loro secondogenito pregano per lui e tutti noi, ai due fratelli e alla sorella; alla Provincia francescana dei SS. Cirillo e Metodio per aver dato allo SBF e alla Custodia di Terra Santa un così generoso frate; a quanti a diverso titolo hanno contribuito alla sua formazione umana e professionale.

Il prof. Tomislav Vuk è nostro professore invitato. Continua con entusiasmo il suo insegnamento e in dicembre, a scadenza settimanale offrirà una conferenza sui criteri di allestimento e di catalogazione che lui personalmente ha seguito nell’allestimento del museo biblico di Cernik, con la ricostruzione di un quadro diacronico della cultura materiale della Terra Santa che colpisce per la meticolosità e la ricchezza di elementi.
 

Laudatio del Prof. Eugenio Alliata

Per chi lo conosce, padre Eugenio Alliata fa parte del paesaggio, dei personaggi caratteristici di Gerusalemme. Una vita spesa in Terra Santa e allo Studium Biblicum Franciscanum a studiare e perlustrare, soprattutto quando l’età e le condizioni locali lo permettevano, ogni angolo di questa terra, alla quale ormai appartiene.

Lunghe visite di siti e luoghi legati a tradizioni bibliche o a memorie di pellegrini dei secoli passati, campagne di scavi a fianco di frati come Bellarmino Bagatti, Virgilio Canio Corbo, Stanislao Loffreda e Michele Piccirillo, scavi in proprio, appassionate letture di fonti, una cultura immensa, in una parola, abbastanza per prendere in mano la direzione dell’allestimento del nuovo Terra Sancta Museum, che gli sta occupando gran parte di questi ultimi anni.  È nota la sua dedizione alla causa, sempre vissuta in piena libertà, scevra da dogmatismi o fughe in avanti. Grazie al suo spirito poliedrico, ha potuto coniugare i suoi non comuni talenti con l’insegnamento e con la ricerca. Non sono tanti a poter vantare competenze in campo archeologico e storico, conoscenza della storia e dell’ambiente della Terra Santa al suo livello. 

È di origini piemontesi, appartiene alla ex Provincia dei Frati Minori di San Bonaventura, ora di S. Antonio di Padova del Nord Italia, ma, se gli si domanda la sua opinione in proposito, dice d’essere nato nell’Insubria: “Terra lombarda, celtica, poi passata al Piemonte”, questioni amministrative recenti che non cambiano l’identità storica di Bolzano Novarese (Novara), dove venne alla luce il 9 dicembre del 1949. È il primogenito dei signori Angelo Alliata e Caterina Pettinaroli.  Dopo gli studi di Teologia a Torino (completati nel 1975), il suo Provinciale lo destinò al PIB, dove si iscrisse nell’autunno del 1979. La Provvidenza volle che padre Maurilio Sacchi, allora Custode di Terra Santa, intervenisse perché E. Alliata venisse a studiare allo SBF.

Alla Flagellazione giunse nel dicembre del 1979. A indirizzarlo verso l’archeologia fu padre B. Bagatti, quando ne intuì le solide qualità. Ben presto lo coinvolse nella preparazione delle sue pubblicazioni (tavole e disegni), a titolo illustrativo si vedano il volume Antichi villaggi cristiani della Giudea e del Negev (1983) e soprattutto il secondo volume su Gli scavi di Nazaret.  Non possiamo sapere quali sarebbero stati gli esiti, se il nostro Eugenio si fosse dedicato all’esegesi; senza dubbio avrebbe raggiunto livelli eccellenti, ma, secondo noi, che viviamo alla Flagellazione da un po’ di lustri, non c’è stata intuizione più illuminata di quella di Sacchi e Bagatti.

Fu così che nel 1979 Alliata passò al servizio della Custodia di Terra Santa. Forse con qualche perplessità iniziale, concluse la sua Licenza in Teologia con specializzazione biblica presso lo SBF (1982) e poi volò a Roma per specializzarsi in Archeologia Cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana. Conseguita la Licenza al PIAC nel 1985, ritornò alla Flagellazione per iniziare a insegnare nell’anno accademico 1986-1987, offrendo un seminario sul Paleocristianesimo, ramo della Palestinologia in cui lo SBF si è distinto con notevoli contributi. È dall’anno successivo che gli sono affidati i due corsi di Escursioni ai Santuari e a Gerusalemme.

In seguito terrà corsi di archeologia, concentrandosi in particolare su quella paleocristiana. Collaborerà nel campo della conoscenza archeologica della Terra Santa con il Pontificio Istituto Biblico di Roma dal 1999 al 2007, con visite di studio ai siti e lezioni presso la sede di Gerusalemme offerti agli studenti del PIB. È il caso di dire che la Terra Santa la conosce dal vivo, avendo partecipato attivamente a campagne di scavo a Cafarnao, Cana, Umm er-Rasas, Madaba, Monte Nebo, Macheronte, senza contare scavi di salvataggio condotti in diversi santuari della CTS.

Se si tiene conto, poi, che contemporaneamente ha curato in prima persona l’edizione di tanti volumi delle collane e della rivista dello SBF, come co-responsabile dell’ufficio di redazione, e ha speso non poco tempo non solo per l’implementazione ma anche per l’aggiornamento costante del primo sito web dello SBF, con la pubblicazione di articoli e servizi, si rimane impressionati dalla mole di tanto lavoro. Come se non bastasse, da una quindicina d’anni collabora anche all’edizione dell’Ordo e del Notiziario della Facoltà.   L’origine di questa ammirevole attività è un innato e irriducibile entusiasmo e un’altrettanta disinteressata disponibilità a prestare la propria collaborazione appena se ne dia la necessità, anteponendo spesso le richieste di altri ai propri interessi e a quanto sta realizzando di personale. 

Da un decennio circa padre Alliata è alle prese con il rinnovo del museo. Coincide, e tanto più è provvidenziale il suo apporto, con un periodo di transizione delicato che richiede la catalogazione e il riordino di una immensa quantità di materiali da consegnare alle prossime generazioni di studiosi dello SBF e della Custodia in genere. Un lavoro complesso, che nessuno meglio di lui può condurre a termine, con l’esperienza e la conoscenza diretta di dati e fatti acquisita negli anni. L’inaugurazione di una sola ala dell’esposizione permanente ha avuto i suoi effetti: prima della piaga del covid il numero dei visitatori è andato aumentando di anno in anno e tutto fa prevedere che, con l’auspicata ripresa dei pellegrinaggi, gradualmente aumenteranno di nuovo. Questo immenso sforzo rimarrà come una pietra miliare non solo della storia dello SBF e della CTS ma della stessa città vecchia di Gerusalemme.

Non ci sono parole per ringraziarlo per quanto ha fatto per lo SBF e CTS e per tutti noi che in tante forme abbiamo usufruito, e continuiamo farlo, della sua competenza e della sua generosità.
 

Ai cari T. Vuk e E. Alliata la nostra più sincera riconoscenza. Siete stati modelli di dedizione nel servizio. Noi che vi succediamo ci avvaliamo di quanto avete seminato voi e i vostri predecessori. Un’eredità immensa che richiede di essere continuata. Sul vostro esempio, noi e quanti verranno dopo, cercheremo di fare del nostro meglio per onorare la missione che la Chiesa ha affidato al nostro Ordine. Il buon Dio vi ricompensi per quanto avete fatto e per quanto continuate a fare in semplicità per tutti noi, per gli studiosi e per quanti si giovano a loro insaputa del vostro prezioso lavoro.