A cura di A. Rizzuto
Come previsto dal programma del ciclo di Licenza, lo SBF ha organizzato quest’anno per il corso di Escursioni bibliche la visita della Giordania, che si è svolta dal 28 aprile al 4 maggio con la partecipazione di 28 studenti guidati dal prof. M. Luca.
Passata la frontiera a Bet Shean la nostra prima tappa nel territorio della Decapoli ellenistica è stato il sito di Pella (Tabaqat Fahl) di cui abbiamo visitato il complesso civico con al centro la basilica bizantina.
Dirigendoci più a Nord ci siamo fermati a Gadara (Umm Qais), parte anch’essa della Decapoli. Nel sito sono visibili i resti della grande città, che abbiamo attraversato percorrendo il cardo massimo e poi il decumano lungo i quali si trovano i maggiori monumenti, fino al punto panoramico sul Lago di Galilea.
Il secondo giorno è stato dedicato a Jerash, la imponente Gerasa della Decapoli. Entrando dall’arco di Adriano siamo passati dall’ippodromo, la porta Sud, i poderosi edifici religiosi e civili e le chiese bizantine, risalendo poi dal Tetrapilion lungo il cardo fino al maestoso foro ovale.
Ci siamo poi diretti verso il confine settentrionale con la Siria per visitare i resti di Umm al-Jimal, villaggio fondato dai Nabatei e abitato fino al periodo bizantino, i cui edifici in basalto ben preservati permettono di osservare le antiche tecniche di costruzione.
La mattina successiva abbiamo visitato la cittadella di Amman (al-Qalaa), la Fidaldelfia dei Tolomei parte della Decapoli, abitata nel tempo anche da ammoniti, romani, bizantini e omayyadi, sulla quale sono visibili i resti del tempio di Ercole e il palazzo del Califfo. Lasciando la capitale abbiamo visitato il Jordan Museum, che espone tra l’altro statue nabatee e parti del Rotolo di Rame insieme a frammenti dei manoscritti di Qumran.
Il 1° maggio è stato dedicato interamente a Petra. La famosa città rosa, meraviglia geologica, conserva resti archeologici che testimoniano il suo ruolo prima di capitale del regno nabateo poi di metropoli romana. Percorso il Siq e giunti al Tesoro (al-Khazneh) ci siamo arrampicati verso l’Altura del sacrificio. Abbiamo poi percorso la via colonnata visitando i monumenti adiacenti, in particolare le chiese bizantine. Nel pomeriggio gran parte del gruppo è salito, alcuni a piedi altri con l’asino, a el-Dayr, la tomba nabatea diventata monastero cristiano bizantino. Dalla cima una veduta mozzafiato si apre sulla Valle dell’Arabah. Il percorso si è concluso, per alcuni in cammello, con la visita delle tombe reali (Jebel al-Khubtha). Prima di uscire dal sito ci siamo fermati al museo.
Il 2 maggio siamo risaliti da Petra verso Madaba, attraversando le profonde vallate che separano prima Edom da Moab (Wadi Hesa), poi Moab da Amon con la valle dell’Arnon (Wadi Mujib). Tappa intermedia a Kerak per la visita del castello crociato conquistato nel 1188 da Saladino. La sosta principale è stata a Umm el-Rasas, presso la città romana di Kastrom Mefa’a, dove lo SBF negli anni ‘80 ha scavato sotto la direzione di M. Piccirillo. Abbiamo visitato il complesso di S. Stefano i cui mosaici, tra i più belli della Giordania, riportano la datazione del 587 nella chiesa del vescovo Sergio e del periodo abbasside nella chiesa di S. Stefano, dove di particolare interesse sono le raffigurazioni delle più importanti città del tempo. Nei pressi ci siamo fermati ad osservare una torre monastica ancora integra.
Il 3 maggio, avvicinandoci al Mar Morto, abbiamo visitato Macheronte (Mekawer, Qalaat al-Mishnaqa). Sulla collina, fortificata dagli asmonei e poi da Erode il grande, distrutta nel 70 d.C dai romani, sono visibili alcune rovine, tra cui la sala del triclinio. Il sito è stato scavato dallo SBF che tutt’ora collabora con le ricerche in corso, condotte dalla Hungarian Academy of Arts sotto la direzione del dr. Győző Vörös.
La sosta successiva è stata a Heshbon, la capitale del regno degli Amorrei. Tra i resti che conserva l’acropoli, dal periodo del Ferro I al periodo mamelucco, spicca la chiesa bizantina.
Nel pomeriggio abbiamo visitato Madaba seguendo il percorso dell’Archaeological Park, che comprende varie chiese bizantine con ricchi mosaici, per culminare alla chiesa di s. Giorgio con il pavimento mosaicato raffigurante la celebre mappa della Terra Santa del VI sec..
L’ultimo giorno è stato dedicato al Monte Nebo, prima la città di Nebo (Khirbet el-Mukhayyat) poi, su una delle cime del monte, il Memoriale di Mosè (Ras Siyagha). A Mukayyat abbiamo visitato la chiesa dei santi Lot e Procopio. A Siyagha, che domina sulle Steppe di Moab, ci ha accolto p. E. Alliata per mostrarci il nuovo Memoriale di Mosè con i lavori in fase di ultimazione, dai mosaici del Diaconicon, la Cella trichora e la Cappella della Theotokos, facendoci visitare anche la rinnovata Esposizione.
La tappa finale del programma è stata Wadi Kharrar, memoria del luogo del battesimo di Gesù sul Giordano, prima dell’attraversamento del confine per tornare a Gerusalemme attraverso Allenby Bridge.
(Foto M. Luca)