Sabato 14 novembre 2015 si è tenuto presso l’École Biblique il Dies Academicus dell’École Biblique et Archéologique Française e dello Studium Biblicum Franciscanum.
Dopo il saluto di P. Jean-Jacques Pérennes, Direttore dell’EBAF e di P. Massimo Pazzini, Decano dello SBF, P. Olivier Artus ha tenuto la Prolusione dal titolo «Enjeux passés et actuels de l’exégèse du livre des Nombres».
È stato poi presentato il Liber Annuus 64 (2014) in onore di P. Giovanni Claudio Bottini, al quale rinnoviamo la nostra sentita gratitudine per tutto il servizio svolto allo SBF come docente e Decano.
P. Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha rivolto un saluto ringraziando per la missione svolta dai due Istituti.
Infine è stato proiettato un filmato sullo SBF realizzato dal Christian Media Center.
Sommario della conferenza del prof. Olivier Artur
A cura del Prof. B. Štrba
La conferenza è cominciata con un riassunto dei risultati della ricerca dell’autore pubblicata nel 1997 – Études sur le livre des Nombres : Récit, histoire et loi en Nb 13,1-20,13 (OBO 157). Olivier Artus, professore dell’Istituto cattolico di Parigi, ha diviso la sua conferenza in tre parti: nella prima ha presentato in modo conciso alcune ipotesi diacroniche; nella seconda parte ha indicatola problematica dell’unità letteraria del libro e nella terza ha riportato alcune osservazioni sulla struttura sincronica del libro dei Numeri e alcuni problemi riguardanti la sua comprensione.
Nella parte introduttiva Artus ha segnalato soltanto alcune proposte più emergenti riguardanti la genesi del Libro di Numeri. Oltre alla sua, a quella di Achenbach di Otto, ha descritto quella di Albertz.
Nella seconda parte della conferenza ha trattato il problema della struttura del libro e fra le posizioni differenti ha menzionato quella sul cambio delle generazioni (Olson) e quella sulla punizioni divina (Lee) ed alcune altre posizioni più recenti.
La terza parte è stata dedicata all’esposizione della proposta dell’autore per unadivisione tripartita del libro di Numeri. La più facilmente individuabile è la prima sezione del libro incentrata sull’organizzazione cultuale e militare della comunità d’Israele. Il tema della disubbidienza caratterizza la seconda sezione (capp. 11-21). Per la spiegazione della terza sezione, Artus si serve nell’analisi diacronica del testo di Nm 20,1-13, del quale si può ipotizzare un secondo strato di redazione “strettamente teocratica”, di epoca persiana tardiva. Nel tempo seguente, la redazione finale del libro sarebbe stata influenzata da una prospettiva sia giudea che samaritana (di cui Caleb e Giosuè sarebbero rappresentanti). In essa è possibile scorgere anche una proposta di ebraismo senza tempio, simboleggiato dalle tribù al di là del Giordano.
Video a cura del Christian Media Center.