A cura di Don Andrea Limoli
L’anno accademico 2023/2024 si è concluso con l’escursione facoltativa proposta dallo SBF avente come meta e tematica la Grecia “Sui passi di San Paolo”, in continuità con l’escursione dell’anno precedente in Turchia.
I 20 partecipanti, tra cui presbiteri, religiose e laici, sono stati accompagnati dal Prof. Yunus Demirci e guidati da una guida locale in collaborazione con l’agenzia Eteria. Il programma dell’escursione prevedeva 5 giorni effettivi di visite, dal 19 al 23 Giugno, iniziando dall’area della Macedonia orientale per concludersi nella regione del Peloponneso.
Nel pomeriggio di martedì 18 Giugno i partecipanti si sono ritrovati all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, da cui è partito il volo per Salonicco, dove abbiamo pernottato.
Il giorno successivo, mercoledì 19, è iniziato con la visita dell’area archeologica dell’antica città di Filippi (At 16), dove è possibile apprezzare il teatro, la basilica bizantina, la “prigione” di San Paolo, la chiesa ottagonale e il foro romano. Al termine della visita, ci siamo diretti al Battistero di Lidia, sito che commemora il battesimo ad opera di San Paolo della commerciante di porpora Lidia (At 16,13-15). In questo luogo suggestivo abbiamo celebrato la Santa Messa. Abbiamo raggiunto quindi Kavala, l’antica Neapolis, per il pranzo in riva al mare.
Nel pomeriggio siamo ritornati a Salonicco, l’antica Tessalonica (At 17,1-9), per la visita panoramica della città e delle chiese di San Demetrio e Santa Sofia.
Giovedì 20, lasciata Salonicco, si è proceduto in direzione di Veria per la visita del Bema di San Paolo, una piattaforma a podio con tre gradini, luogo della memoria della predicazione di San Paolo a Berea (At 17,10-15). Siamo giunti, poi, a Verghina dove abbiamo visitato il complesso museale delle tombe dei re Macedoni, tra le quali, in particolare, quella attribuita a Filippo II, padre di Alessandro Magno. Il luogo si caratterizza in special modo per la significativa preziosità e pregevolezza dei reperti rinvenuti all’interno delle varie aree sepolcrali.
Nel pomeriggio ci siamo diretti verso la regione della Tessaglia per raggiungere l’area delle Meteore, formazioni rocciose che si elevano per centinaia di metri, in cima delle quali si trovano ubicati diversi monasteri. Di questi abbiamo visitato quello di Santo Stefano, monastero femminile caratterizzato per i pregevoli affreschi della chiesa e per la vista panoramica della pianura tessalica.
Venerdì 21 ci siamo volti a sud, in direzione di Delfi. Durante il tragitto abbiamo sostato presso un punto panoramico dell’area delle Termopili, luogo della battaglia tra la coalizione di città-stato greche contro i persiani. Procedendo ulteriormente nel tragitto verso Delfi, raggiunto il versante occidentale del Monte Elicona, abbiamo visitato il monastero bizantino di Hosios Lukas, fondato nel X secolo dai discepoli del monaco eremita San Luca di Stiris, celebre per i suoi miracoli e le sue profezie. Il complesso monastico si caratterizza per le due chiese principali, della Theotókos (X secolo) e di San Luca (XI secolo), decorate con mosaici e affreschi di particolare bellezza.
Nel pomeriggio siamo giunti a Delfi, con la visita del museo e del sito archeologico dell’antico santuario, quest’ultimo dominato dalle rovine del tempio di Apollo, luogo sacro in cui la Pizia pronunciava i suoi oracoli ispirati dal dio.
Sabato 22 siamo ritornati sulle tracce dell’itinerario paolino, raggiungendo Atene (At 17,16-34). L’intera mattinata è stata dedicata alla visita dell’Acropoli e dell’Areopago, mentre nel pomeriggio abbiamo visitato il Museo archeologico nazionale, potendo apprezzare la ricchezza e la bellezza dei reperti artistici della Grecia classica.
Domenica 23, partiti da Atene, siamo giunti nella regione del Peloponneso in direzione di Corinto (At 18,1-17). Dopo la sosta all’Istmo di Corinto, canale artificiale completato nel 1893 che collega il Mar Egeo con il Mar Ionio, siamo arrivati al sito archeologico della città antica. La visita inizia con il Museo archeologico. Poi, presso le rovine dell’antica area urbana, è stata celebrata la Santa Messa. Nella visita del sito archeologico si è distinto in particolare il bema, tribuna sopraelevata da cui i magistrati amministravano la giustizia, riconducibile alla narrazione del giudizio del proconsole Gallione nei riguardi di San Paolo (At 18,12-16). Terminata la visita di Corinto siamo giunti a Micene per la visita dell’acropoli dell’antica città, un tempo residenza fortificata dei re macedoni, caratterizzata dalla Porta dei leoni, uno degli accessi principali all’acropoli. Poco distante dall’area si trova la cosiddetta tomba di Agamennone, conosciuta anche come Tesoro di Atreo.
Dopo il pranzo, il programma dell’escursione si è concluso con la visita dell’area archeologica di Epidauro, con attenzione particolare al teatro, famoso per la sua pregiata acustica ed estetica.
Lunedì 24, il giorno del rientro, alcuni dei partecipanti sono tornati a Gerusalemme, altri hanno raggiunto le rispettive destinazioni d’origine.
L’escursione in Grecia ha rappresentato per i suoi partecipanti un prezioso arricchimento dell’offerta formativa che lo SBF propone ai propri studenti. L’articolazione del programma di visite ha permesso di ripercorrere in maniera realistica l’itinerario missionario di San Paolo narrato in At 16-18. Immergersi nel contesto geografico-culturale del territorio greco ha infatti determinato la possibilità di immedesimarsi concretamente nella complessa attività missionaria dell’Apostolo, caratterizzata dall’annuncio del Vangelo di Cristo nei luoghi in cui la grandezza della cultura greca ha visto la propria nascita e il proprio sviluppo. Allo stesso tempo, il confronto tra l’ambiente socio-culturale al tempo di Paolo e il progressivo sviluppo delle prime comunità cristiane nelle principali città della Grecia antica ha permesso di comprendere con maggiore consapevolezza le tematiche e le problematicità che emergono dalla lettura delle lettere paoline. Infine, come non menzionare la bellezza e la profondità teologica trasmessa dalle attestazioni della cultura bizantina, i cui antichi e contemporanei monasteri ne rappresentano la migliore e credibile testimonianza.