Ibrahim, La vita consacrata

Najib Ibrahim, La vita consacrata. Riflessioni bibliche sulla sequela di Gesù Cristo, Milano 2023

Scheda nel sito di Terra Santa Edizioni

“Primo compito della vita consacrata è di rendere visibili le meraviglie che Dio opera nella fragile umanità delle persone chiamate. Più che con le parole, esse testimoniano tali meraviglie con il linguaggio eloquente di un’esistenza trasfigurata, capace di sorprendere il mondo” (Giovanni Paolo II, Vita consecrata).

La Chiesa afferma che la vita consacrata ha un solo fondamento: la vita che Gesù Cristo abbracciò, come resa manifesta nel Vangelo. L’origine della vita religiosa non risale quindi al IV secolo dell’era cristiana, bensì al I secolo, al Gesù storico.

La vita religiosa non è soltanto privazione, sacrificio e rinuncia, è invece un invito ad abbracciare la bellezza: Dio infatti è bellezza, bene e verità. Tanto che la tradizione orientale conferì alla vita spirituale, e in particolar modo alla vita consacrata, il nome «filocalia», amore della bellezza. Anche san Francesco rivolgendosi a Dio nella preghiera si esprime così: «Tu sei la bellezza». E Dio ci chiama a essere non soltanto santi, ma anche missionari. Diventiamo santi quando agiamo dietro impulso dello Spirito Santo per la salvezza delle anime. Nella diversità che le è propria, sia essa contemplativa o apostolica, la vita religiosa ha una grande missione da svolgere tanto nella Chiesa quanto nel mondo.