Tabgha

Tabgha. La roccia venerata con il mosaico riposizionato in fronte all’altare

La località di Et-Tabgha si trova lungo la sponda settentrionale del lago di Galilea, a circa 3 km ovest di Cafarnao. In questo luogo c'è una piccola valle stretta tra la collina rocciosa a nord e il lago a sud caratterizzata dalla presenza di alcune sorgenti d'acqua. Il tratto di lago presso Tabgha è ancora oggi ricchissimo per la pesca, soprattutto perché i pesci vi sono attirati dalle acque calde delle sorgenti che scendono al lago.

Il nome della località Et-Tabgha è arabo e deriva dalla corruzione del nome greco della località Hepta Pegon "sette sorgenti" così chiamato dalla pellegrina Egeria che visitò i luoghi santi nel IV sec. d.C.1 Trae origine dalle abbondanti sorgenti che ancor oggi zampillano nell'area circostante.

 Pianta schematica della zona di Tabgha

1. Santuario del Primato di Pietro
2. Chiesa della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci
3. Cappella delle Beatitudini (santuario antico)

c. edificio crociato
m. mulini medioevali
s. sorgenti e castelli d’acqua

A Tabgha si ricordano tre ricordi evangelici: il discorso della montagna (Mt 5-7), la moltiplicazione dei pani e dei pesci (Gv 6,1ss) e il conferimento del primato a Pietro (Gv 21) con l’apparizione di Gesù risorto agli apostoli.

La pellegrina Egeria (secondo il testo riportato nel XII secolo da Pietro Diacono) descrive il luogo, da lei visitato verso la fine del IV secolo:

“Non lontano (da Cafarnao) si vedono dei gradini di pietra, sopra i quali il Signore stette.
Lì pure sopra il mare vi è un campo erboso coperto da molte erbe e palmizi e presso di essi le sette fonti emettono ciascuna acqua infinita: in questo campo il Signore saziò il popolo con i cinque pani e i due pesci. La pietra poi sopra la quale il Signore pose il pane è divenuta altare, ed ora i visitatori tolgono dei frammenti di questa pietra per la loro salute, e giova a tutti.
Presso le pareti di questa chiesa passa la via pubblica dove Matteo aveva il telonio.
Di poi sul monte vicino vi è una grotta, ascendendo sulla quale il Signore pronunciò le Beatitudini” ( ELS 421).

M. Luca - Tabgha

 

Il monte delle Beatitudini

Un paesaggio ondulato di colline sull'azzurro increspato del Lago di Tiberìade. Qui, duemila anni fa, le folle radunatesi da ogni luogo accolsero uno dei momenti più alti dello straordinario lieto annunzio di Gesù. Il discorso della Montagna, in otto rivoluzionarie sentenze, sovvertiva ogni gerarchia di valori umani proclamando beati i deboli, i perdenti, gli oppressi.

Nel 1936 Bagatti, per incarico del custode di Terra Santa, iniziò lo scavo dell’antico santuario delle Beatitudini. Egli trovò la grotta, un’elegante chiesa bizantina e i ruderi di un edificio che identificò come un monastero.

Il santuario moderno, opera dell’architetto Barluzzi (1930), non è stato elevato sui resti di quello antico ma in una posizione più elevata sulla costa della montagna prospiciente al lago.

Scavo del santuario antico delle Beatitudini

1. Cappella decorata con mosaici
2. Edificio monastico
3. Grotta sottostante la chiesa (in sezione)

M. Luca - Il monte delle Beatitudini

 

Primato di Pietro

Sul lato sud della chiesa si vedono cinque gradini intagliati nella roccia, che in origine dovevano essere più numerosi.

I gradini davano accesso alla pietra che sta all’interno della chiesa, anticamente chiamata “Tabula” (ELS 429) o “Mensa” (ELS 405).

Resti antichi del Santuario del Primato

1. Tagli rocciosi di una cava di pietra
2. Primo edificio (V secolo)
3. Gradini tagliati nella roccia
4. Basi di colonne angolari in pietra

 

Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci

La chiesa bizantina edificata nel luogo della Moltiplicazione dei pani e dei pesci, fu costruita al tempo del patriarca Martyrios tra il V e il VI secolo. Di quell’edificio, distrutto nel VII secolo e ricostruito nel 1982 dai monaci benedettini, si ammirano alcuni mosaici raffiguranti flora e fauna palustre. Tra essi spicca il mosaico raffigurante un cesto con quattro pani e due pesci, situato ai piedi dell’altare nei pressi della pietra che ricorda il fatto evangelico. In questo luogo, Gesù sfamò la moltitudine di persone che lo seguiva.

Durante i lavori di ricostruzione della basilica sono state ritrovate le fondamenta di un edificio di culto più antico, risalente al IV secolo. Esso testimonia la venerazione del luogo da parte della primitiva comunità cristiana che custodiva il santuario e la sua memoria.

Pianta della chiesa bizantina della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci

1. La roccia venerata al centro del presbiterio
2. Mosaici nilotici (VI secolo)
3. Murature dell’edificio religioso più antico (IV secolo)
4. Pressoio per olio (VI-VII secolo)
5. Via romana