Il sito archeologico di Kursi si trova lungo la sponda orientale del lago di Galilea a 5 km nord dal kibbutz di Ein Gev, nel luogo in cui un promontorio interrompe la linea del lago. Qui c’è un banco naturale, noto ai pescatori perché molto pescoso per la presenza delle sardine del lago. La valle di Kursi abbonda di acqua e ha un terreno fertile. L’acqua, la pesca e l’agricoltura costituivano nell’antichità importanti fonti di sostentamento per gli abitanti della zona.
Il nome Kursi in lingua semitica significa “poltrona”. La gola della valle, selvaggia e di pianta rettangolare, scoscesa e chiusa a est rendono la località simile ad una poltrona, da cui deriva il toponimo. L’insediamento si è sviluppato dal periodo post-esilico. In epoca bizantina, accanto al monastero è sorta una cappella rupestre in memoria della guarigione dell’indemoniato gergeseno (Mt 8,28ss; Mc 5,1ss; Lc 8,26ss).