Ermeneutica ebraica delle Scritture
Prof. Maurizio Girolami
II semestre
Requisiti. Conoscenza basilare dell’ebraico e del greco.
Scopo. (a) Fornire un’introduzione all’ermeneutica ebraica antica e alla letteratura intertestamentaria e rabbinica, con speciale interesse al variegato panorama dell’ebraismo del secondo tempio e al sottofondo del Nuovo Testamento e del primo Cristianesimo. (b) Far acquisire una conoscenza basica dell’ermeneutica ebraica e delle sue fonti, come anche dei principi ermeneutici essenziali che la caratterizzano, specie mediante la lettura di testi paradigmatici. (c) Stabilire una corretta metodologia circa il ricorso agli scritti intertestamentari e rabbinici, con particolare attenzione al contesto storico in cui sono stati scritti, alla datazione della loro redazione e delle tradizioni in essi contenute, come anche al loro interesse per l’esegesi moderna.
Caratteristiche. Introduzione all’ermeneutica biblica. Principi metodologici basilari e terminologia essenziale per lo studio della letteratura intertestamentaria e rabbinica. Breve introduzione storica all’esegesi ebraica del secondo tempio e ai suoi principi ermeneutici. Panorama degli Apocrifi dell’Antico Testamento e lettura di passi scelti. Presentazione degli scritti del Giudaismo ellenistico (Filone di Alessandria, Giuseppe Flavio e altri) e lettura di passi scelti. Introduzione ai Manoscritti del mar Morto e lettura di passi scelti. Introduzione alla letteratura rabbinica (Targum, Mishnah, Midrash, Talmud, Tosefta) e lettura di passi scelti. Metodologia di insegnamento: lezione frontale e commento attivo con gli studenti dei passi scelti. Supporti didattici: dispense con passi scelti e presentazioni in PowerPoint.
Valutazione finale. La modalità di valutazione finale sarà con esame orale, scritto o elaborato (15 pagine circa), a scelta dello studente, e includerà anche la capacità di partecipazione attiva alle lezioni.
Bibliografia
(a) Bibliografia richiesta per l’esame: lettura integrale, nella propria lingua, di una delle fonti presentate nel corso.
(b) Altra bibliografia essenziale
R. Bloch, “Note méthodologique pour l’étude de la littérature rabbinique”, RSR 43 (1955) 194-227;
J.W. Bowker, The Targums and Rabbinic Literature. An Introduction to Jewish Interpretations of Scripture, Cambridge 19792;
J.H. Charlesworth, The Old Testament Pseudepigrapha and the New Testament. Prolegomena for the Study of Christian Origins (SNTSMS 54), Cambridge 1985;
A.-M. Denis - J.-C. Haelewyck, Introduction à la littérature religieuse judéo-hellénistique. Pseudépigraphes de l’Ancien Testament, I-II, Turnhout 2000;
C. Dohmen - G. Stemberger, Hermeneutik der Jüdischen Bibel und des Alten Testaments (Kohlhammer-Studienbücher Theologie 1/2), Stuttgart - Berlin - Köln 1996;
B. Gerhardsson, Memory and Manuscript. Oral Tradition and Written Transmission in Rabbinic Judaism and Early Christianity. Tradition and Transmission in Early Christianity, Grand Rapids MI - Livonia 1998;
F. Manns, Le Midrash. Approche et commentaire de l’Ecriture (Analecta 56), Jerusalem 2001;
Id., “Rabbinic Literature as a Historical Source for the Study of the Gospels Background”, LA 52 (2002) 217-246;
J. Neusner, Introduction to Rabbinic Literature (ABRL 10), New York 1994;
G. Stemberger, Einleitung in Talmud und Midrasch, München 19928;
F.G. Voltaggio, “Aldilà del versetto e sensus plenior. Il contributo di E. Lévinas e della tradizione ebraica all’esegesi cattolica”, Divus Thomas 124/2 (2021) 197-233.