47° Corso di Aggiornamento Biblico-Teologico

Il culto nella Sacra Scrittura
e in Terra Santa
nei primi secoli del Cristianesimo


2-5 Aprile 2024

Auditorium Immacolata
San Salvatore - Gerusalemme

Playlist delle conferenze a cura del Christian Media Center

MIUR
Codice riconoscimento dell'iniziativa formativa: ID 91764 e ID 135866

Martedì 2 aprile

«Non avrai altri dèi di fronte a me» (Es 20,3): il culto nella Torà

Prof. M. Priotto
9.15 - 9.50

Prescindendo dalle modalità socio-culturali con cui si esprime, il culto non poteva non essere al centro della Torà, in particolare del libro dell’Esodo. Il Dio creatore vuole costruirsi un tempio sulla terra, perciò, dopo aver creato l’universo, sceglie un popolo (Genesi), lo libera dalla schiavitù egiziana per donargli al Sinai una Legge ed erigere in mezzo ad esso la propria Dimora, nella quale sono conservate le tavole della Parola e dove si inaugura una liturgia officiata da un sacerdozio legittimo (Esodo). Grazie ad essa Israele può entrare in comunione con Dio e testimoniare che il cammino esodale non è in primo luogo un cammino dell’uomo verso Dio, bensì il cammino di Dio verso l’uomo; un percorso che non mira a un’utopia, ma aspira alla rivelazione che troverà il suo culmine nel Figlio di Dio incarnato, da sempre rivolto verso il Padre (Gv 1,18).

Concezione e pratica del culto: Ezechiele e la sua scuola

Prof. V. Lopasso
10.00 - 10.45

L’intervento ha lo scopo di specificare in che modo durante l’esilio i giudei babilonesi, vivendo fuori del loro paese e senza più il tempio, concepivano la loro relazione con il Signore in relazione al culto. In particolare viene presentato l’apporto che su questo aspetto offre il profeta Ezechiele, attivo in esilio e vicino ai circoli sacerdotali interessati alla legislazione cultuale presente nel Pentateuco. Il contributo si snoda nei seguenti momenti: dopo aver trattato delle caratteristiche del ministero del profeta, ci si soffermerà sulla sua concezione cultuale e si evidenzieranno alcuni elementi cultuali innovativi dei capp. 40-48.

I salmi e il culto: quale relazione?

Prof. A. Coniglio
11.15 - 12.00

Nel passato si è sostenuto che i Salmi costituiscono essenzialmente il cantorale del Tempio di Gerusalemme o che, quanto meno, l’ambiente vitale nel quale furono composti era il culto dell’antico Israele. La conferenza porrà in luce quali sono le evidenze a sostegno di questa tesi e quali sono oggi le nuove piste interpretative sul legame tra i Salmi e il culto nella storia religiosa dell’Israele biblico.

«Ecco, in quei giorni e in quel tempo, quando ristabilirò le sorti di Giuda e Gerusalemme, riunirò tutte le genti e le farò scendere nella valle di Giosafat...» (Gl 4,1-2)

Proff. G. Urbani - A. Ricco - Y. Demirci
Pomeriggio

Visita alla valle del Cedron-Giosafat: le nuove scoperte del monastero bizantino, la tomba di Maria, il complesso del Getsemani, la chiesa del Dominus Flevit.

Mercoledì 3 aprile

Gesù e il culto nel tempio nel Vangelo secondo Matteo

Prof. M. Munari
9.00 - 9.45

Nei detti di Gesù riportati nel primo Vangelo il culto nel tempio di Gerusalemme conserva tutto il suo valore. La purificazione del tempio narrata in ognuno dei vangeli canonici è un gesto profetico che conferma l’unicità del luogo di culto. Il mancato riconoscimento della visita del Messia divino nella città santa, tuttavia, causerà il ritiro della presenza divina dal tempio stesso e il conseguente inizio di un nuovo culto.

Il culto in S. Paolo: l’offerta della vita a Dio, che in Cristo ci ha donato una vita nuova

Prof. S. Salvatori
10.00 - 10.45

Nella lettera ai Romani S. Paolo scrive che il vero culto cristiano consiste nell’offerta della vita redenta a Dio (cfr. Rm 12,1-2). La novità di questa prospettiva sta nel fatto che il nuovo sacrificio offerto a Dio è la vita stessa di Cristo, morto e risorto, a cui il credente è intimamente unito mediante l’azione dello Spirito. Ciò che vale per ogni cristiano vale a maggior ragione per la Chiesa che, unita a Cristo, diviene il nuovo Tempio, nel quale la santità di Dio si manifesta nel vincolo di carità che unisce i credenti.

«... i veri adoratori...» (Gv 4,23): il culto nel Vangelo di Giovanni e in particolare in Gv 4

Prof. A. Cavicchia
11.15 - 12.00

Dopo una breve presentazione della concezione del culto nel Quarto Vangelo, si passerà all’analisi di Gv 4, nella quale sarà presentato il conflitto tra Giudei e Samaritani che riguarda anche il culto sul monte Garizim. Successivamente si porrà l’accento sulla novità del culto portata da Gesù nel dialogo con la donna Samaritana. Il luogo fisico nel quale si svolge il culto smette di essere l’elemento essenziale, ed è ricondotto al suo ruolo funzionale rispetto al coinvolgimento personale e comunitario dei fedeli, che è la componente essenziale del culto.

«Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro» (Gv 20,1)

Proff. G. Urbani - A. Ricco - Y. Demirci
Pomeriggio

Visita dell’area dell’Anastasis, con la lettura della testimonianza della pellegrina Egeria, e di alcuni luoghi circostanti

Giovedì 4 aprile

La pratica religiosa ebraica

Prof. M. Pazzini
9.00 - 9.45

L’intervento si sofferma sulla pratica religiosa ebraica, sia personale che comunitaria, e sul suo fondamento biblico. Vengono prese in considerazione le principali istituzioni religiose (sinagoga e rabbinato), la festa ebraica settimanale (sabato) e le feste dell’anno liturgico (Pasqua, Pentecoste, Sukkot e feste minori), i giorni penitenziali: Rosh ha-Shanà (Capodanno) e Yom Kippur (Giorno dell’Espiazione). La preghiera giornaliera e alcune sue formule più note per la santificazione della giornata. Le norme alimentari circa la macellazione, la mensa e la cucina. I momenti più significativi della vita di un ebreo: circoncisione, riscatto del primogenito, la maggiore età, il matrimonio, la malattia e il lutto. Alla fine viene presentata la preghiera per eccellenza dell’ebraismo, che è quella delle Diciotto benedizioni.

«Dal simbolo alla realtà». L’iniziazione ai misteri della vita cristiana nelle catechesi mistagogiche di Cirillo e Giovanni di Gerusalemme

Prof. U. Zarza
10.00 - 10.45

Cirillo di Gerusalemme, parlando ai neofiti, dice: “Trasferisciti con me ora dalle cose antiche alle nuove, dal simbolo alla realtà” (Catech. mist. I, 3). Per i Padri il simbolismo è una forma di linguaggio. L’immagine non è una rappresentazione astratta della realtà ma la forma della realtà stessa, per cui il simbolo partecipa dell’essenza della realtà. Un ambito nel quale si verifica una presenza cospicua del simbolismo è l’iniziazione cristiana, che comporta tre fasi: la fase preliminare (catecumenato); quella cruciale / liminare (celebrazione del rito) e quella post-liminare (neofito). In questa sede ci occuperemo della fase post-liminare dell’iniziazione cristiana nella Chiesa di Gerusalemme; a questo scopo si prenderanno in considerazione le cinque catechesi mistagogiche che Cirillo, vescovo di Gerusalemme, tenne nella cappella del Santo Sepolcro, e che posteriormente furono ritoccate dal suo successore Giovanni II.

Culto cristiano nei Luoghi Santi durante i primi secoli. Testimonianze archeologiche

Prof. E. Alliata
11.15 - 12.00

Resti archeologici cristiani risalenti ai primi secoli costituiscono una rarità spesso soggetta a dibattiti tra gli studiosi. Frequentemente si tratta di iscrizioni o simboli legati ad ambienti funerari. La pratica del culto nelle case private, piuttosto che in ambienti pubblici, tende ad aumentare la difficoltà nella identificazione di tali luoghi. All’interno di una casa privata alcune trasformazioni manifestano un cambio nell’uso degli ambienti, soprattutto quando questo assume una qualche forma di stabilità. Pensiamo ad esempio alla memoria della Casa di Pietro a Cafarnao (potrebbe essercene un’altra anche a Betsaida?), o alla Domus Ecclesiae più recentemente scoperta nella prigione di Megiddo, legata alla presenza di soldati cristiani nel vicino accampamento romano di Legio-Maximianopolis.

«Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita!» (Sal 128,5)

Pomeriggio
Proff. G. Urbani - A. Ricco - Y. Demirci

Visita del Western Wall Tunnel Heritage per un aggiornamento sull’area occidentale del muro del Monte del Tempio.

Venerdì 5 aprile

Escursione archeologico-biblica
Proff. G. Urbani - A. Ricco - Y. Demirci
Sulle orme di Paolo, Pietro e Cornelio
Ein Hemed - Aqua Bella e memoria degli Ospitalieri. Giaffa: il primo gruppo di giudeo-cristiani con Pietro che resuscitò Tabitha (At 9,42). Cesarea Marittima: memorie di Pietro, Paolo e Cornelio; visita all’area archeologica.