Distante da Bet Guvrin 3 km verso est, si raggiunge la collina di Tell Sandahanna, identificata con la capitale dell’Idumea, Maresha (Gs 15,44). Dopo la scomparsa di Lachish, la città più grande della Shefela nel VI secolo a.C., Maresha ne aveva ereditato il ruolo di centro amministrativo. In questi termini ne parla Zenone di Alessandria, amministratore di Tolomeo II (259 a.C.), nei papiri che portano il suo nome. La descrive come centro vivace e ricco, a motivo dell’agricoltura fiorente (vino, olio), dei pascoli e dei commerci.
Maresha diede i natali alla famiglia di Erode il Grande, divenuto poi il re dei giudei per volontà di Ottaviano Augusto (39 a.C.). Nella lotta per la successione al potere degli asmonei, Antigono l’avversario di Erode si era alleato con i parti, che nel 40 a.C. avevano saccheggiato e bruciato prima Gerusalemme e poi Maresha.
Gli scavi di Maresha, eseguiti dai pionieri dell’archeologia biblica F.J. Bliss e R.A.S. Macalister (1898-1900), hanno messo in evidenza la città fortificata sulla cima della collina. Il perimetro urbano è circondato da ville, luoghi di produzione, tombe e molte grotte. Diverse grotte furono adattate a colombari e a impianti per la produzione di olio e di vino.
Negli anni Ottanta, sotto la direzione di A. Kloner, il Dipartimento delle Antichità di Israele ha ripreso l’esplorazione della regione di Maresha e ha realizzato un parco archeologico, meta di tanti visitatori.