Pianura e costa

"La regione collinare posta a ovest della Montagna di Giuda ha il nome di Shefela. Non va oltre un’altitudine di 400-450 metri. Oggi questa regione si percorre lungo una strada che attraversa boschi, pascoli e vigneti. Nella Shefela si trovano siti archeologici collegati a racconti biblici: Bet Shemesh, Tel Yarmut, Beit Jimal (Cafargamala), Beit Nattif, Khirbet Madras, Beit Jibrin, Maresha, Horvat Bet Loyah, Khirbet el-Qom (Maqqeda) e Lachish.

Questo ampio territorio è la patria di giudici (Sansone, di Zorea), di profeti (Michea, di Moreshet; Eliezer di Maresha) e di re (Erode il Grande di Maresha).

La regione fu colpita pesantemente dagli eserciti babilonesi che misero fine all’indipendenza del regno di Giuda. All’amarezza per la distruzione danno voce i Profeti che piangono sul duro destino toccato alle città della Shefela (Michea 1,8-15; 2 Cronache 28-18).

Nel periodo del dominio persiano sulla Giudea (V-IV secolo a.C.) la Shefela conobbe una rinascita economica grazie alle sue ricchezze naturali, il terreno fertile e il clima moderato. Queste condizioni favorevoli avevano attirato immigrati dai paesi vicini: fenici, filistei, edomiti, arabi, nabatei e naturalmente greci.

Tra il IV e il III secolo a.C. la Shefela cambiò il nome in Idumea insieme a tutta la Giudea meridionale. La capitale amministrativa dell’Idumea fu Maresha. In seguito alla conquista macedone (320 a.C.) nell’Idumea si impose la cultura ellenistica che ha lasciato tracce molto consistenti di arte e di realizzazioni civili. Nel 129 a.C. Giovanni Ircano si impadronì dell’Idumea togliendola ai seleucidi.

In epoca romana (I-IV secolo d.C.) l’Idumea conobbe un nuovo periodo di grande sviluppo economico, culturale e sociale. La capitale della toparchia era diventata Eleuteropoli, che in traduzione significa la «città dei liberi».

Le due città di Maresha e Beit Jibrin si trovano all’incrocio delle vie di comunicazione tra la montagna di Hebron e la pianura costiera. Questa posizione consentì ai due centri di ricoprire un ruolo di primo piano nell’area circostante in ogni epoca. Gli scavi archeologici hanno restituito tracce imponenti delle antiche culture sviluppatesi nella regione".

(da P. Kaswalder, "Shefela. Nella terra dei liberi", Terrasanta 7.3 [2012] 56-61)