Dal 15 al 25 settembre 2025 cinque professori della Facoltà di Teologia dell’Antonianum di Roma, i confratelli professori Giuseppe Buffon, César Javier Orduña, José Manuel Sanchis, David Volgger e Domenico Lo Sardo, sono venuti in Terra Santa per un seminario di approfondimento al fine di elaborare una “teologia contestuale”.
L'espressione deriva da un’intuizione di Padre G. Cardaropoli, rettore dell’Anonianum nel 1982, quando si tenne a Roma il simposio «Trent’anni di Archeologia in Terra Santa» (Roma 27-30 aprile 1982). Nella pubblicazione degli Atti di quel memorabile incontro (La Terra Santa. Studi di archeologia [Bibliotheca Pontificii Athenaei «Antonianum» 23] Roma 1983, vi-vii), così si esprimeva nella presentazione P. Cardaropoli parlando dello SBF:
“Volendo dare una qualifica al contributo specifico che essi dànno all’ermeneutica biblica si può parlare di una «esegesi contestuale». […] Lo Studio Biblico di Gerusalemme offre la possibilità di adottare un diverso criterio ermeneutico: l’esegesi si arricchisce quando in essa confluiscono storia, geografia, archeologia, antropologia, cultura, linguistica, ecc. Così, il testo viene letto e interpretato nel contesto in cui è stato composto, e partendo dall’esperienza globale di coloro che hanno vissuto o pensato ciò che il testo letterario ha registrato. In tal modo, si ha una integrazione tra «il testo letterario» e «il testo storico, geografico, archeologico». […] «Il testo nel contesto» è un tipo di esegesi possibile soltanto a coloro che vivono in loco, e stanno continuamente a contatto con le prove della storia, con gli ambienti in cui essa è stata vissuta dai suoi protagonisti. Si può dire, perciò, che il criterio dell’«esegesi contestuale» costituisce il contributo specifico che lo Studio Biblico Francescano della Flagellazione è chiamato a dare al complesso della grande famiglia delle scienze bibliche”.
L’intuizione dell’allora rettore è stata ripresa dall’attuale vice-rettore della PUA, fra Giuseppe Buffon, nel suo recente saggio sulla storia centenaria dello SBF (cf. La voce delle pietre e il sapore della terra. Studium Biblicum Franciscanum 1924-2024 [SBF Collectio Minor 47] Milano 2024). E proprio per approfondire e rilanciare questo approccio ermeneutico di tipo contestuale la Facoltà di Teologia della PUA insieme allo SBF hanno voluto organizzare questo viaggio-studio. Il fine era cercare di esplorare la possibilità di sviluppare una «teologia contestuale», a partire dal dato biblico-archeologico offerto dalla Terra Santa.
I primi quattro giorni sono stati dedicati alla visita guidata di siti in Galilea (cf. il programma allegato), grazie all’ospitalità offerta dal convento della SS.ma Annunziata a Nazareth: i professori dello Studium Don Gianantonio Urbani e P. Alessandro Coniglio hanno lavorato in sinergia per presentare tanto i dati di natura storico-archeologica quanto quelli di natura biblica, per dimostrare che da sempre l’approccio dei frati qui in Terra Santa è stato proprio di tipo «contestuale».
Dal 19 settembre il gruppo si è spostato in Giudea, avendo come base il convento di San Salvatore a Gerusalemme, sia per continuare le visite ai luoghi – il quartiere armeno e il Sion Cristiano, il Cenacolo, San Pietro in Gallicantu con vista topografica sulla città, la Basilica del Santo Sepolcro, la Città di Davide, il Jerusalem Archaeological Park, il quartiere ebraico, il Western Wall Tunnel, il Terra Sancta Museum / Museo dello SBF, Betesda-Sant’Anna, la valle del Cedron, il Getsemani, la Tomba di Maria e il Dominus Flevit, il Museo di Israele ed il Museo del Libro e infine l’Herodion, il Campo dei Pastori e la Basilica della Natività a Betlemme – che per approfondire in classe, con l’aiuto dei professori P. Alessandro Cavicchia e P. Matteo Munari, alcuni temi specifici.
Il primo ha offerto una analisi degli spazi secondo le categorie dello Spatial turn – lo spazio percepito, concepito, e vissuto – e una esegesi dell’episodio della sinagoga nel contesto del Mare di Galilea e di Cafarnao (Gv 6), studiando i termini συναγωγή (cf. Gv 6,59; 18,20; Ap 2,9; 3,9) e ἀποσυνάγωγος (cf. Gv 9,22; 12,42; 16,2). Inoltre, dopo una presentazione della concezione del tempo nel Vangelo di Giovanni, ha approfondito la concezione del tempio nella città di Gerusalemme in Gv 7,1-39.
Il Prof. Munari ha invece portato alcuni esempi di lettura dei Vangeli sinottici alla luce del contesto geografico e culturale della Terra Santa ai tempi del Nuovo Testamento. L’incontro è cominciato con la lettura del racconto del ritorno dall’Egitto e dell’insediamento a Nazaret della Sacra Famiglia (Mt 2,19-23) ed è continuato con l’episodio delle tentazioni in Mt 4,1-11 // Lc 4,1-13 e altre pericopi della duplice e triplice tradizione. La discussione si è poi concentrata sulle contemporanee forme di messianismo che condizionano nel presente la lettura dei testi sacri, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento.
Il giorno prima della partenza in una condivisione dell’esperienza fatta insieme, i docenti della PUA hanno proposto delle linee di lavoro in vista di una ulteriore collaborazione accademica sulla scia di quanto vissuto in questi giorni. Questa pista, suggerita fin dal lontano 1982 da P. Cardaropoli, potrebbe costituire un proficuo campo di lavoro interdisciplinare per un reciproco arricchimento tra la Facoltà di Teologia e quella di Scienze Bibliche e Archeologia della medesima Pontificia Università Antonianum. Speriamo di poter accogliere ancora altri gruppi di professori della Facoltà di Teologia e anche gli studenti, perché la fides quærens intellectum possa trovare un punto di sintesi e di condensazione nella visita ai Luoghi Santi della nostra redenzione.
P. Alessandro Coniglio
Foto: Don Gianantonio Urbani