Carissimi,
mentre ve ne diamo la notizia, come potete immaginare, siamo ancora increduli di fronte al lutto che ci ha colpiti così inaspettatamente.
Il nostro caro padre Frédéric Manns si è spento improvvisamente. Molti di voi lo hanno conosciuto e sanno che Frédéric aveva una vitalità ammirevole. Come sempre anche negli ultimi giorni, in vista dell’imminente Natale, era in piena attività, pieno di entusiasmo.
Ha rilasciato interviste, scritto articoli, tenuto conferenze, senza risparmiarsi, con una dedizione esemplare.
Nulla, proprio nulla faceva presagire una fine così imminente.
Con Frédéric se ne va anche una parte di noi stessi. È stato un esempio per tutti noi, soprattutto per la generazione dei nuovi professori, e per gli stessi studenti della Facoltà, dello SBF e dello STJ, che tanto lo hanno stimato e amato.
Erano in tanti a rivolgersi a lui per la confessione e la direzione spirituale. Frédéric ha seminato tanto nel campo del sapere quanto in quello della sapienza. Il buon Dio che tutto vede sa quanto questo semplice frate ha fatto nel silenzio, lontano dai riflettori, per andare incontro a quanti si rivolgevano a lui per qualche aiuto.
Avremmo voluto stargli accanto per qualche altro tratto di strada, ma se n’è andato, la sua ora è venuta. La nostra fede ci assicura che, se ci ha lasciati con il corpo, ora ci è ancora più vicino con l’anima, e questa certezza lenisce il nostro dolore.
Ci consola la speranza che ora Frédéric stia con gli altri nostri predecessori e preghi per noi.
La notizia addolora noi tutti, parenti, confratelli, amici e conoscenti. Abbiamo amato Frédéric e lui ci ha amati profondamente.
Porteremo sempre nel cuore il ricordo del suo sorriso, della sua affabilità, del suo umorismo, della sua delicata generosità.
In tanti lo conoscono e lo ricorderanno come eminente studioso, ma Frédéric sapeva bene che, come insegnava San Francesco, un uomo tanto vale quanto vale di fronte a Dio e non di più. Per questa ragione diceva spesso nelle sue omelie
e anche privatamente che lo studio non deve spegnere la santa devozione e orazione, e che a poco vale una ricerca non sostanziata dalla preghiera.
Il nostro padre San Francesco sarà stato felice di venirlo a prendere con sorella morte e presentarlo a Nostro Signore come suo vero figlio spirituale, vero frate minore.
fra Rosario Pierri, ofm
Decano SBF
Ricordo e nota biografica
Facciamo dunque l’elogio di un uomo illustre.
Il Signore ha profuso in lui umiltà e sapienza,
La sua grandezza è stato il suo umile servizio.
Rinomato per la sua intelligenza e cultura, non si insuperbì.
Uomo dotato di grande forza interiore visse in pace.
Ha insegnato, scritto e parlato con saggezza,
Lasciando di sé un ricordo indelebile.
La sua eredità rimarrà per sempre
nei suoi libri, nelle sue parole, nei suoi discepoli.
La sua memoria non sarà offuscata.
E noi siamo qui, carissimi, raccolti intorno alla salma del nostro caro e amatissimo padre Frédéric Manns, per accompagnarlo verso il paradiso con la nostra preghiera, per farne memoria e proclamarne le lodi, ma soprattutto per ringraziare dal più profondo del nostro cuore Dio che ce lo ha donato.
Ho parafrasato come ho potuto l’inizio del capitolo 44 del Siracide. L’autore di questo magnifico libro biblico mi perdonerà per non essere stato alla sua altezza, ma quanto lui ha scritto con parole alate e uno stile mirabile mi è sembrato potesse aiutarci a capire chi sia stato Frédéric.
Tutto mi sarei aspettato e avrei desiderato fuorché di dovere raccontare, più che presentare, la figura di padre Frédéric in un’occasione come questa. Non posso esprimere se non in superficie ciò che è affiorato in queste ore nei nostri cuori, tanti sono i ricordi e i sentimenti che vi si affollano. Perciò mi perdonerete se non darò voce al mio intimo come vorrei, anche per il semplice fatto che non riuscirei a comunicarvelo: sarei costretto a fermarmi, e non è il caso.
Se vogliamo, la vita di una persona si può riassumere per comodità in una serie di date e di eventi, ma quando quella persona noi la conosciamo e le abbiamo voluto bene le cose cambiano.
Frédéric Manns nacque il 3 ottobre 1942 in Croazia, a Windhorst, da genitori francesi, i signori Jean Manns e Thérèse Weber. Dal 1953 al 1960 ha studiato lettere a Strasburgo, città nella quale la sua famiglia si era trasferita. Nel 1960 si laureò in Filosofia e nel 1963-64 ha frequentato l’Università di Lione dove conseguì il Diploma “Certificat d’études Littéraires Générales (Lettres Classiques)”, con specializzazione in lingua greca.
Terminato il noviziato nel 1961, emise la professione temporanea, e sette anni dopo fu la volta della professione solenne nell’Ordine dei Frati Minori. Fu ordinato il 29 giugno 1969. Nello stesso anno conseguì la Licenza in Teologia presso l’Università di Strasburgo. Dal 1969 al 1971 fu a Roma per frequentare il ciclo di Licenza presso il Pontificio Istituto Biblico, e nel giugno del 1971 discusse la tesi di Licenza.
Nel febbraio del 1972, nello stesso Istituto, fu dichiarato Candidato al Dottorato. Successivamente si trasferì a Gerusalemme presso lo Studium Biblicum Franciscanum per continuare gli studi. Nel giugno del 1973 concluse il ciclo di dottorato in Teologia con specializzazione biblica discutendo la tesi Lo sfondo giudaico di Giovanni 8,31-59 (L’arrière-fond judaïque de Jean 8,31-59), scritta sotto la guida di padre Elpidius Pax. Il lavoro fu pubblicato nel 1976.
L’ultimo passo verso il dottorato in Scienze Bibliche lo compì nel 1989, quando si laureò presso la Pontificia Commissione Biblica, presentando una tesi sulla Dormizione della Vergine Maria: Il racconto della Dormizione di Maria (Vat. Greco 1982): Contributo allo studio delle origini dell'esegesi cristiana (Le récit de la Dormition de Marie (Vat. grec 1982) : Contribution à l'étude des origines de l'exégèse chrétienne), il cui testo fu dato alle stampe nello stesso anno (1989).
Agli inizi degli anni settanta si iscrisse all’Università Ebraica di Gerusalemme, per studiare sotto la guida del prof. David Flusser e perfezionare la conoscenza dell’ebraismo. Presso l’Università Ebraica si concentrò sugli studi dell’ebraismo peritestamentario, una disciplina che andava definendosi in quegli anni. Fu in quel periodo che decise di dedicarsi all’approfondimento dello sfondo ebraico del Nuovo Testamento, scegliendo come testo principale di riferimento il Vangelo di Giovanni.
Iniziò il suo magistero di docente presso lo SBF nel 1976. Ha insegnato quasi ininterrottamente in tutti e tre i cicli della Facoltà (SBF - STJ) per quarant’anni. Divenne professore straordinario nel 1980 e quattro anni dopo fu nominato professore ordinario di esegesi del Nuovo Testamento e di Giudaismo.
Nell’aprile 1996 fu eletto Direttore dello SBF, carica nella quale fu confermato per un secondo mandato nel marzo 1999. Durante questo secondo mandato l’SBF fu elevato a Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia (4 settembre 2001). Nel dicembre 2012 fu dichiarato professore emerito, ma ha continuato a insegnare per alcuni anni come professore invitato presso lo SBF.
La sua infaticabile attività di biblista lo vede come figura di primo piano dei circoli biblici e teologici. Frédéric era molto versatile e non aveva timore di misurarsi in ambiti non propriamente suoi. Per farsene un’idea, si dia uno sguardo alla sua bibliografia pubblicata sul sito della Facoltà. La vastissima cultura e la capacità di dominare i vari generi letterari di pubblicazioni gli permisero di coltivare vari interessi, mai perdendo di vista il pubblico a cui si rivolgeva.
La sua produzione scientifica è immensa, ma accanto all’insegnamento e alle pubblicazioni andrebbero ricordate tante altre sue attività. Mi limito a citarne solo alcune.
Frédéric è stato una guida molto apprezzata per alcune delle escursioni dello SBF, e in particolare l’escursione sulle “Orme dell’apostolo Paolo” in Turchia e Grecia, che comprendeva anche Cipro. In questo ambito ha collaborato anche con alcune università, in particolare con la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Biblico. Qui valga ricordare i tanti gruppi di pellegrini che ha guidato in Terra Santa e la riconoscenza e l’affetto che gli esprimevano con saluti e auguri a distanza di anni. Sì, perché Frédéric non ha mai dimenticato di essere prima pastore e poi uno studioso. Sentiva il dovere di trasmettere agli altri, al Popolo di Dio e alle persone che avvicinava con animo semplice e rispettoso, quanto aveva appreso lui stesso, la sua fede. Frédéric ha predicato e confessato, donandosi con generosità nel suo ministero di sacerdote: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.
Alla Turchia riservò una particolare attenzione, prendendo parte assiduamente a simposi di studio organizzati dal compianto mons. Luigi Padovese, dedicati a S. Paolo (Tarsus) e a S. Giovanni (Efeso). Ha dato il suo contributo più volte ad attività organizzate dalla fraternità dell’Ordine dei Frati Minori a Istanbul (presso la Chiesa di Santa Maria Draperis). Mosso da un sincero spirito ecumenico, fu tra gli organizzatori di tre simposi a Gerusalemme (1993, 1995, 1997) sul dialogo tra le tre religioni monoteiste.
Aveva ricevuto in dono uno spirito intraprendente che lo spingeva a partire quando gli veniva richiesto per ragioni concrete. Negli anni della gioventù trascorse un lungo periodo nel Togo a servizio della comunità locale. Padroneggiava diverse lingue, e questo dono gli ha aperto le porte del mondo e gli ha permesso di tenere conferenze in diversi paesi su temi esegetici e teologici. Accettò sempre volentieri di andare a insegnare in altri paesi presso seminari e Facoltà, perché amava stare con i giovani ai quali si sforzava di infondere il suo sapere e l’amore verso la Parola di Dio.
Frédéric lascia allo Studium e alla Custodia una immensa eredità, fatta di pubblicazioni e di una rete di relazioni vastissima, che gli hanno meritato fama internazionale, ma mai e poi mai, posso testimoniare, è affiorata una sola parola sulle sue labbra che tradisse anche la minima sfumatura di presunzione. Al contrario, ha sempre avuto come punto di riferimento la Regola di San Francesco e il Vangelo, non vantandosi mai di nulla anche quando, umanamente, ne avrebbe avuto l’occasione. Frédéric si è mosso sulle orme dei tanti frati che hanno dato un nome allo SBF, in decenni di lavoro svolto con abnegazione e umiltà.
Da quanto siamo riusciti a capire, è morto o durante o dopo una conferenza che stava tenendo via internet in collegamento con l’emittente Radio Maria francese e, probabilmente, stava parlando di Abramo. Non a caso ho ricordato Radio Maria. Conoscendo la sua delicatezza d’animo, sono certo che coltivasse nel suo cuore una filiale devozione per la Vergine, come sono certo che la Vergine, che fra qualche giorno ci donerà il Figlio, lo avrà accompagnato nel suo transito.
“Dominus dedit, Dominus abstulit, sit nomen Domini benedictum”.
San Salvatore, 23 dicembre 2021
fra Rosario Pierri, ofm
Decano SBF