Giovanni Claudio Bottini, La preghiera di Elia in Giacomo 5,17-18. Studio della tradizione biblica e giudaica (Analecta 16), Jerusalem 1981
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Il primo intento di questa ricerca è di chiarire il significato e la portata di Gc 5,17-18 sulla figura del profeta Elia. L’approfondimento di questi due versetti ha richiesto lo studio delle testimonianze precedenti e contemporanee sulla tradizione di Elia e la siccità-pioggia (1 Re 17-18; Sir 48,2-3; Lc 4,25-26; Ap 11,6a; letteratura giudaica antica). Ogni testo è stato studiato per se stesso, dai punti di vista del contesto ampio e immediato e poi i dati di ognuno sono stati raccolti e confrontati.
La dottrina del Giudaismo antico (LXX; Flavio Giuseppe; Apocrifi; letteratura targumica; letteratura rabbinica) si è rivelata un anello di congiunzione fra l’Antico e il Nuovo Testamento non solo obbligato ma illuminante. Il ruolo del profeta nella vicenda siccità-pioggia viene precisato come quello di un "giusto" che con la supplica ha ottenuto le "chiavi della pioggia" per chiudere il cielo e successivamente con la sua intercessione ha impetrato il ritorno della pioggia.
Sommario
Introduzione
Elia e la siccità-pioggia in 1Re 17-18
Elia e la siccità in Siracide 48,2-3
Elia e la siccità-pioggia nella letteratura giudaica antica
Elia e la siccità-pioggia in Luca 4,25-26
Il potere di “chiudere il cielo” in Apocalisse 11,6a
Elia e la siccità-pioggia in Giacomo 5,17-18
Sviluppo del tema Elia e la siccità-pioggia fino a Giacomo 5,17-18
Conclusione