Si è spento nella serata di sabato 18 gennaio don Romano Penna, insigne biblista legato alle Langhe. Era nato a Castiglione Tinella il 6 marzo del 1937 e aveva iniziato il cammino sacerdotale ad Alba, divenendo presbitero della diocesi nel 1960.
Ha studiato presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e il Pontificio Istituto Biblico di Roma, conseguendo il dottorato nel 1974 con la tesi Lo spirito di Cristo. Cristologia e pneumatologia secondo un’originale formulazione paolina, sotto la guida del futuro cardinale Albert Vanhoye.
È stato in seguito docente Ordinario di Origini Cristiane dal 1983 nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, insegnando anche come docente invitato presso la Pontificia Università Gregoriana (Roma), il Pontificio Istituto Biblico (Roma) e lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Di recente aveva tradotto e commentato le Lettere di Paolo nella Bibbia Einaudi (2021).
Ad annunciare la sua morte è stato il direttore del centro culturale San Paolo di Alba, don Giuliano Censi: “Una preghiera insieme per il grande uomo, amico nostro e studioso di san Paolo. Lo ricordiamo con affetto e amore, grazie al Signore che ce lo ha donato in tutti questi anni”.
Romano Penna fu docente invitato allo SBF negli anni accademici 2002-2003 (II semestre, Esegesi della lettera ai Romani) e 2011-2012 (I semestre, Teologia biblica NT: Gesù nell’ermeneutica di S. Paolo). L’8 novembre 2011 tenne anche la Prolusione sul tema «Il Dio inconcepibile secondo San Paolo: un’immagine inimmaginabile» (cf. sintesi in Notiziario SBF 2011-2012, 11-12).
Pubblicò in SBF Liber Annuus 65 (2015) 143-155: «Paolo di Tarso: componenti tipiche e atipiche della sua giudaicità», un contributo nel quale egli invita a superare «non solo la new perspective… bensì anche la cosiddetta radical new perspective» negli studi sulla figura dell’apostolo (p. 151).