Introduzione alla lettura dei testi sapienziali
Prof. M. Priotto
È innegabile la meraviglia che investe il lettore della Bibbia quando, dopo aver gustato la dolcezza e la profondità teologica della raccolta dei Salmi, s’addentra nella lettura del libro dei Proverbi. Egli prova immediatamente la sensazione di trovarsi in un territorio nuovo e diverso, dove regnano i saggi, ricchi di un sapere che proviene da lontano e che tuttavia vuole essere attuale e provocante. Questo nuovo paese comprende, oltre al libro dei Proverbi, anche altri quattro libri, che formano come una pentapoli sapienziale: sono i libri di Giobbe, Qoelet, Siracide e Sapienza. Essi costituiscono come un pentateuco sapienziale, il cui patrono e ispiratore è Salomone. La sapienza lungo i secoli del tempo biblico assume una pluralità di volti, come un orizzonte che si apre su un altro orizzonte, senza discontinuità e senza fine. Occorre sempre cercare la sapienza, sapendo che “quanti si nutrono di lei avranno ancora fame e quanti bevono di lei avranno ancora sete” (Sir 24,20).