Cafarnao

Cafarnao. Le antiche mura della Casa di Pietro e fondazioni della chiesa ottagonale

Fin dai tempi antichi i pellegrini si recano a Cafarnao a vedere la casa dove Gesù era ospitato. In un determinato momento della sua vita, Gesù lasciò Nazaret e si trasferì a Cafarnao (Mt 4,13). In questo villaggio di pescatori, egli trovò ospitalità nella casa di Pietro (Mc 1,29-31).

A Cafarnao sono visibili i resti di una delle più belle sinagoghe della Galilea, edificio che sorge a poca distanza dalla casa di Pietro.

“A Cafarnao, la casa del principe degli apostoli fu fatta una chiesa e quelle pareti rimangono ancora oggi così come erano. Là il Signore guarì il paralitico. In quel luogo c’è anche una sinagoga, nella quale il Signore guarì l’indemoniato e ad essa si sale per molti gradini; la sinagoga è costruita con pietre squadrate” (Pietro diacono, benedettino del XII secolo).

Il testo riprende notizie più antiche attribuite alla pellegrina Egeria.

Verso il 570 d.C. un altro pellegrino, l’anonimo di Piacenza, ricorda la “casa del beato Pietro divenuta basilica e la sinagoga”.

Pianta archeologica della “Casa di san Pietro”

Colore rosso: resti dell’abitazione originale (I secolo dC)
1. Mura e pavimenti di una stanza particolare
2. Porta esterna verso la strada
3. Cortile con accesso ai vani interni
4. Ampio spazio libero davanti alla porta

Colore verde: sala venerata (I-IV secolo dC)
1. Muri intonacati e pavimento “policromo”
2. Ambienti di servizio
4. Atrio di ingresso
5. Muro di recinzione esterna

Colore blu: chiesa bizantina ottagonale (VI secolo dC)
1. Ottagono centrale della chiesa bizantina con mosaico del pavone
2. Fondazioni dell’ottagono esterno della chiesa
3. Soglie appartenenti alle porte della chiesa bizantina
6. Battistero aggiunto sul lato est